1. Cantare per strada
A chi non è capitato di avere una canzone nella testa che si ripete si ripete si ripete? E che si fa fatica a tenersi dentro perché vorresti canticchiarla ogni minuto? A chi non capita di voler cantare un po’ quando si passeggia all’aperto durante una bella giornata di sole?
Ecco, con un bebè si può. Si può cantare mentre si cammina per strada con la scusa che si sta cantando per il piccolo. Se qualcuno ci sente e si gira verso di noi, vede il bambino e ci giustifica, pure se siamo stonate. Certo, magari si deve trovare un compromesso e canterete “Volevo un gatto nero” anziché “Il cielo in una stanza”, canterete “Se sei felice tu lo sai batti le mani” anziché “Hey Jude”, ma la soddisfazione di cantare in giro quando ci pare e piace non ce la toglie nessuno.
2. Le coccole
La libertà di farsi le coccole ogni momento. La libertà di farsi le coccole in casa, al parco, dal pediatra, sul tram, al bar, al supermercato. La libertà di dire frasette sdolcinate senza senso per vedere sorridere il tuo bambino. La libertà di fare facce stupide per farlo ridere. La libertà di fare “caro caro” e di farselo fare. E, non ultima, la libertà di chiedere al proprio marito o compagno “fammi le coccole, stasera ne ho bisogno” (e, mossi a compassione per le occhiaie che il bambino vi ha disegnato intorno agli occhi in questi mesi, 99 volte su 100 le coccole le fanno pure loro).
3. Le passeggiate al sole
Il grande regalo dei mesi di maternità. Passeggiare sotto il sole del mattino. O del primo pomeriggio. E pensare ai tuoi colleghi che in quel momento stanno seduti davanti a una scrivania con il monitor del computer di fronte agli occhi. Mentre tu davanti agli occhi hai un bel paio di occhiali da sole. (Sì, sono perfida, ma chi non lo sarebbe).
4. Indossare scarpe comode il 99 % del tempo
No ai tacchi, no alle scarpe strette, no alle suole in cuoio. Spingere carrozzine e passeggini, portare bimbi nei marsupi e nelle fasce, correre dietro a chi muove i primi passi, sono azioni che richiedono calzature comode e con buona presa sul terreno. Ovvero scarpe da ginnastica (sneakers al massimo). E, diciamocelo, i tacchi sono bellissimi e sexy e “fanno la femmina”, ma quanto si gode a stare con i piedi rilassati tutto il giorno?!
5. Fermarsi a guardare le piccole cose (e i fiori e le foglie)
Con un bambino abbiamo la scusa per rallentare, la scusa per sederci per terra, per inginocchiarci, per stare seduti sui talloni, per vedere il mondo da laggiù. E da laggiù si vedono tante piccole grandi cose: si vedono le margherite nelle aiuole, i nontiscordardimé che occhieggiano lungo il fiume, le foglie che piano piano spuntano sui rami degli alberi, le nuvole che sembrano lontanissime, si vedono le maniglie delle porte da sotto (e sono bellissime per appendercisi), le gambe lunghe del papà, si vede il sotto dei tavoli (e si capisce finalmente come funziona il meccanismo per aprirli quando vuoi farli diventare per 8), si trovano gli elastici per i capelli che avevi perso mesi fa. E tutto è così una meraviglia che non vorresti alzarti più.
6. Giocare
Usare il tempo per giocare (e non a Ruzzle). Usare la fantasia con cose banali. Avere il tempo di inventarsi una storia d’amore tra un mestolo e una paletta di plastica. Di suonare la batteria con i vasetti degli yogurt. Giocare a palla, giocare con le ciabatte, giocare a stendere i panni nascondendocisi dietro, giocare a fare il mare con le lenzuola. E poi farsi il solletico. E avere la scusa per dire “eh no, la lavastoviglie mettila tu! Io devo giocare con il bambino…”.
7. Mangiare senza sensi di colpa (che tanto sto allattando!)
Sì, questa è una delle godurie più goduriose dell’allattamento. Puoi mangiare quanto ti va perché una buona parte delle calorie le bruci per produrre latte. Puoi mangiare (anzi devi!) mangiare di tutto perché il latte sia completo. Sì, si può mangiare tanto pane, la pasta tutti i giorni, i formaggi a volontà. Poi, dopo nove mesi di astinenza, vuoi mica dire no a due fette di salame o a pane e mortadella? Sì sì, lo so che anche in allattamento si deve fare attenzione a non introdurre troppi dolci, troppo caffè, troppi grassi, non si deve bere alcol. Però vuoi mettere in confronto all’attenzione che devi fare quando la tua attività fisica più intensa è alzarsi dalla scrivania per andare alla stampante in fondo al corridoio dell’ufficio? Quando ti ricapita un periodo in cui tutti ti dicono di mangiare che fa bene, tu vuoi mangiare perché hai una fame da lupo e i chili che metti su non si vedono perché te li brucia il pupetto con il suo poppare?
8. Parlare con gli sconosciuti (che ti sorridono tutti)
Al giorno d’oggi corriamo sempre. Nelle grandi città sfrecciamo uno accanto all’altro. Nessuno si ferma mai a dire a qualcuno una parola in più che non sia “chi è l’ultimo?”. Tutti coi nasi immersi negli smartphone. E invece quando con te hai un bambino tutti si fermano a parlare un po’: in fila alle poste, davanti al banco del mercato, in attesa in farmacia. Anche durante il semaforo rosso trovi sempre qualcuno che vuole sapere “quanto ha” il bimbo, e “somiglia alla mamma o al papà?” e il fatidico “dorme la notte?”. E magari sì, sono sempre le stesse domande, e magari sì possono pure innervosire, ma le persone che te le hanno rivolte se ti incontrano di nuovo ti riconoscono e ti sorridono e la città diventa meno grande e più simpatica.
9. I pisolini pomeridiani
Tema: “I bambini e il sonno”.
Svolgimento: Non si dorme. Stop.
Le otto ore di sonno che le riviste patinate propongono come l’antidoto a tutte le rughe sono un lusso per pochissime. I forum delle mamme sono zeppi di sonnambule che chattano dai telefonini mentre allattano i bambini a notte fonda.
Però, però, però i bambini dormono il pomeriggio. Un paio d’ore, se ben indirizzati, riescono a farsele. E quanto bello è poter dormire a fianco a loro, socchiudendo le imposte, con la luce calda del pomeriggio che filtra dalla finestra, lasciarsi andare a un riposo che sa di fiducia, che ti fa immaginare tua madre che sistema la cucina nell’altra stanza, che ti fa sognare il momento in cui ti risveglierai che saranno già le 4 ed è ora della merenda e dei cartoni. Beh, in questo caso le mamme siamo noi e la merenda siamo noi che la prepariamo. Ma finché siamo sotto le coperte e fuori sono le tre del pomeriggio possiamo ancora sognare.
10. La mattina presto
Tema: “I bambini e il sonno”.
Svolgimento: Non si dorme. Stop.
C’è chi non dorme fino alle tre di notte, chi dalle due alle quattro del mattino, chi alle cinque è già sveglio e operativo con un bambino che gioca con le lenzuola e gorgheggia come se fosse al parco giochi. E quando ti tiri su dal letto, e fuori è ancora buio, vedi cose che senza un bambino non avresti visto mai: vedi l’alba in città per esempio, vedi i banchi del mercato allestirsi pian piano, vedi le luci delle finestre delle altre case che una alla volta svegliano chi ci abita dentro. Se alle 5 sei sveglia, probabilmente alle 7 e mezzo sei già pronta per uscire. E le strade del mattino (e intendo quelle non battute dal traffico di chi va a lavoro) sono fresche, sono percorse dalle chiacchiere dei bambini che stanno per entrare a scuola. Il lungo fiume è deserto, odora di verde, cantano tantissimi uccelli che durante il giorno mica sono così tanti. E ogni volta dici “Pensa te quante cose mi sono persa quando dormivo fino alle 10”, ma non lo ripeti troppo che poi pensi a quando dormivi fino alle 10 e finisce la magia.
Ciao Vale…….stamattina alzandomi alle 5 ho ammirato il mare che si vede da casa di mia sorella…sono a siderno….e li ho capito quanta gioia ti può regalare un piccolo batuffolo….fossero stati altri tempi e mi fossi alzata alle 5 per altri motivi non avrei nemmeno guardato dalla finestra…..oggi impari grazie a loro ad ammirare tutto e ad apprezzare le piccole cose….poi ritornare in camera dove ti aspetta un suo sorriso non ha prezzo….viva il non dormire!!
Il mare alle cinque del mattino! Forse prima lo avremmo visto tornando da una serata con gli amici, ma non ha la stessa bellezza di quando lo guardi adesso, vero? E pensa l’entusiasmo di quando lo vedranno per la prima volta i cuccioletti 🙂
Non vedo l’ora…..sarà bellissimo vederli sguazzare come dei pesciolini!!!
Trovo importante il tuo sito, sia per le indicazioni utili e pratiche sull’allattamento, modi, luoghi, e sia per le sensazioni che esprimi con i tuoi articoli. Riescono a fare pensare meglio anche alle mamme un po’ piu’ frettolose e meno sensibili, o a condividere con altre , quanto si e’ fortunate a diventare mamme, pur nella fatica quotidiana.
Grazie per le informazioni. Tommaso