Io non ce la faccio.
Non ce la faccio a smettere di allattare di notte.
Ha quasi 10 mesi il mio piccolo cercatore di latte e ancora di notte si sveglia due volte per farsi il suo shortino di latte di mamma e riaddormentarsi beato.
Sono solo dieci minuti di sveglia: un pianto sommesso, un rumore di qualcuno che si alza in piedi appoggiato alle sponde del lettino e ti chiama, una coccola di latte di mamma per cinque-sei minuti e poi di nuovo la nanna.
Solo dieci minuti in totale, quindici se dopo vado a fare la pipì, ma sono minuti che ci sono. Almeno un paio di volte per notte. E interrompono il suo sonno, e il mio.
E lo so che non è fame. E lo so che è solo un chiedere “Mamma ci sei come tutte le notti? Posso stare tranquillo?”. E lo so che basterebbe provare per una settimana a non dargli il mio latte, a tranquillizzarlo senza questa coccola extra, a farlo riaddormentare con qualche carezza e il caro vecchio ciuccio. Però non ce la faccio.
Non ce la faccio perché quando ho provato a farlo lui piange disperato.
Non ce la faccio perché ho sonno. Perché sono egoista e preferisco dormire un po’ di più piuttosto che insegnare a lui come dormire senza di me. Perché forse ho paura che ormai manca poco e poi, comunque, per istinto e per natura, questa nostra coccola non ci sarà più. Ma soprattutto perché ho sonno, sì, ho sonno.
Insomma tutti mi dicono di ‘togliergli il vizio’, di insegnargli a dormire da solo, e io non lo faccio. E mi sento in colpa.
Poi lo vedo sorridere e restare con il sorriso sulle labbra anche quando dorme e non ci penso più. E mi sembra di fare la cosa giusta a farlo dormire vicino a me (co sleeping).
Ma solo fino al prossimo risveglio e al prossimo pensiero che mi pungola e mi dice : “Ma non un po’ di forza non ce l’hai? E che razza di mamma sei?”.
Io ho allattato (così) il mio primo bimbo fino ai 20 mesi. Poi all’improvviso non mi ha più cercata, o meglio, ha sostituito il seno con una carezza, un abbraccio, un accoccolarsi per qualche minuto accanto a me. Sapevo mi sarebbe mancato, questo nostro momento così intimo, perciò me lo sono goduto fino alla fine, e chissenefrega dei commenti delle amiche o dei risvegli notturni. Tanto, diciamoci la verità: una volta diventati genitori non si dorme (mai) più tutta la notte! Quella coccola notturna è unica e preziosa e vale la pena perdere un po’ di sonno per conservarla
Hai ragione Cristina. Ogni esperienza è unica e preziosa e vale la pena viverla come ci si sente fino in fondo. Fortunati i tuoi bimbi ad avere una mamma così!
Scusa se mi permetto, ma sto facendo formazione in questo campo è volevo rassicuranti. Fai benissimo! L’OMS dice che per una crescita sana ed equilibrata del bambino l’allattamento a richiesta è la soluzionè da preferire ALMENO fino ai 12 mesi. Non è un vizio. È un’esigenza del cucciolo. Se non lo fai entro una settimana smettono di cercarti, ma gli studi indicano che si tratti di rassegnazione e non di apprendimento. Ti consiglio il libro “E se poi prende il vizio?”. È interessante per tutte le mamme, anche per chi non è d’accordo.
Grazie Ilaria. Ho letto il libro che mi consigli e infatti alla fine ho tenuto duro sia per il mio primo bambino che per la seconda. Entrambi allattati fino a 15 mesi. Buon lavoro e grazie!
Ciao. Ma come hai smesso di allattare? La mia ha 16 mesi, è sempre attaccata. Io sono veramente stanca e ormai mi da fastidio la situazione.
Mi ritrovo ad un mese dal suo terzo compleanno, e ancora allatto ogni santissima notte, almeno 4/5 volte, e magari fossero solo 10 minuti. A volte ci vogliono delle mezz’ore intere, a volte io mi sveglio completamente e poi non riesco a riaddormentarmi per un’ora. Certo, al mattino non ho la sveglia che suona, e se l’avessi probabilmente non avrei resistito così a lungo. Tuttavia la forza di smettere, di sopportare i suoi pianti e la sua rabbia, non ce l’ho. Soffro e stringo i denti, sperando che lei un giorno all’improvviso si svegli “grande” e lasci il seno per sua decisione, perché io la forza di decidere di provocarle questo strazio non ce l’ho 🙁
E vedrai che quel giorno in cui lei “sarà grande” arriverà. Sicuramente prima di quando ti aspetti. Devi essere orgogliosissima del dono prezioso che le hai fatto per così tanto tempo.
In ogni caso se quel momento non dovesse arrivare prima del tuo essere esausta, non avere paura. A tre anni i bambini capiscono, anche se sembrano capricciosi e testardi. E se tu le spiegherai con calma cosa intendi fare e perché, nonostante i pianti, la rabbia e le proteste, vedrai che capirà. Basta dire e fare tutto con estrema pazienza, determinazione e infinito amore. E ogni mamma sa fare tutto questo benone. In bocca al lupo!