Benvenuti nel primo giorno del nostro futuro. Un futuro fatto di ufficio e scuola. Orari da rispettare, persone a cui rispondere, capiufficio, maestre, segretarie.
Iniziamo a correre insieme. A svegliarci con la sveglia (esattamente 20 minuti dopo che tu ti sei svegliato, hai bevuto il tuo latte di mamma e ci siamo beatamente riaddormentati insieme, gosh!), a fare colazione insieme, tu sul tuo seggiolone con i tuoi biscottini da frantumare con le piccole gengive e noi al nostro tavolo che ci scoliamo al volo biscotti e caffè. Ci vestiamo in un baleno e per ora ci va bene che fa ancora caldo e servono pochissimi abiti e io sono ancora piena di buoni propositi e li preparo la sera prima sul divano.
Poi ci separiamo: tu per la tua strada, noi per la nostra.
Tu dai nonni, e presto all’asilo nido, noi in ufficio.
Tu vivi la prima parte della giornata senza che io veda a cosa stai giocando, senza che scorga le espressioni che stai muovendo sul tuo visetto mentre incroci un cagnolino o assaggi un po’ di focaccia, senza che io possa correre ogni volta che mi chiami anche solo con lo sguardo.
Tu vivi la tua giornata e io la mia. E sarà bellissimo quando saprai trovare le parole per raccontarmela e seduti a cena intorno al tavolo della cucina ci narreremo a vicenda le belle storie che abbiamo entrambi vissuto.
E questo primo settembre è stato il primo giorno di una vita che comincia oggi.
Che questi 10 mesi sono stati sì una nuova vita, ma una vita speciale, vissuta in simbiosi, sempre insieme, senza pause. Adesso invece comincia la vita che, anche con i piccoli grandi cambiamenti che sicuramente ci saranno, vivremo per almeno 18 anni: il mio lavoro, il nostro lavoro, la tua scuola, la mia parte di vita indipendente che tu non conosci, la tua parte di vita indipendente che io non conoscerò.
Oggi però è stato anche il primo giorno in cui mi hai accolto a casa con un sorriso da far cadere a terra stecchiti per la bellezza della luce che ti si è dipinta in viso.
Per fortuna non sono caduta e sono arrivata fino al letto dove stavi giocando e tu mi hai coperto di baci: baci pieni di saliva, dati con la bocca aperta, quelli che sai dare tu con i tuoi 10 mesi. Baci bellissimi e appiccicosi. E poi non c’è stato il tempo nemmeno di dirci “Ciao”. Ci siamo allattati subito, per un tempo assai lungo, con i tacchi ai piedi (i miei) e ci siamo detti “Ciao” così.
Poi hai ricominciato a giocare. E io che stavo lì a guardare come una scema che non ti aveva visto mai.
Ecco: io penso che questo primo giorno della nostra vita futura non lo dimenticherò mai.
Vale sarà che viviamo la stessa fase, sarà che sei brava a far sentire le tue vibrazioni in ciò che scrivi, ma nove su dieci leggerti mi fa sempre scendere la lacrima. Non te lo dirò mai di persona, naturalmente! 🙂
Grazie Cri:)
Non me lo dire di persona, va bene. Però scrivimelo che mi fa sempre tanto piacere 🙂